Alfred Eisenstaedt è conosciuto ai più come uno dei padri fondatori del fotogiornalismo mondiale. La sua passione per la fotografia ha origini lontane: già a 13 anni, infatti, iniziò a scattare con la sua Eastman Kodak, ma solo a 30 anni decide di fare della fotografia il suo unico lavoro.
Dopo anni trascorsi a lavorare come venditore di cinture e bottoni, approda alla Pacific Atlantic Picture Agency, nella quale resterà per circa 6 anni, e contribuisce alle pubblicazioni di importanti riviste come il Berliner Illustrierte Zeitung, Vogue e Town and Country.
Nel 1936 viene assunto nello staff della nuova rivista LIFE, dalla quale ha inizio la sua vera e propria carriera di fotoreporter. Le immagini di Eisenstaedt sono fortemente emotive: raccontano la società, il cinema e la politica, ma lasciano nell’osservatore la sensazione di trovarvi sempre qualcosa di nuovo e non detto. Tra i personaggi illustri immortalati da Eisenstaedt ricordiamo Marilyne Monroe, George Bernard Show, Sophia Loren, e diversi esponenti della politica internazionale come Hitler, Mussolini, John F. Kennedy e la famiglia Clinton.
Molti dei suoi reportage rappresentano momenti indimenticabili della storia mondiale, come il famoso servizio realizzato a Times Square durante i festeggiamenti per la fine della Seconda Guerra Mondiale. Proprio in quell’occasione, infatti, nacque uno degli scatti più famosi della storia della fotografia: un marinaio che stringe tra le braccia un’infermiera e la bacia appassionatamente.
Per anni Eisenstaedt dichiarò che non c’era nulla di artificiale nella sua foto, ma in molti stentavano a crederlo. Non come “Le baiser de l’Hôtel de la Ville”, dunque, altra foto storica di quegli anni, di Robert Doisneau, il quale ammise di aver studiato tutto a tavolino con dei modelli professionisti. Alfred Eisenstaedt fece semplicemente ciò che un buon fotogiornalista è chiamato a fare: cogliere un momento unico e irripetibile.
Raccontò di aver visto quel marinaio correre a perdifiato, afferrando qualsiasi ragazza incontrasse. Non fu un gesto di romanticismo - pare - ma solo l'esultanza di un giovane per la fine della guerra. Eisenstaedt affermò di aver immortalato quel momento perché colpito dall'effetto chiaro-scuro creato dalle divise dei due ragazzi. "Se l'infermiera fosse stata vestita di nero - affermò - non avrei mai scattato".
Ma quali altri dubbi se celano dietro il famoso scatto a Times Square?
La storia per anni ha riconosciuto in George Mendonsa e Greta Zimmer Friedman i due giovani ritratti quel 14 agosto 1945, ma accurati studi hanno dimostrato che non si trattava di loro. George e Greta, infatti, dichiararono di essersi baciati a Times Square poco dopo pranzo, ma il professore di fisica Donald Olson, insieme ad alcuni ricercatori dell’Università del Texas, ha dimostrato che la foto fu scattata poco prima delle 18. Questo risultato è stato raggiunto, non solo grazie a un meticoloso studio delle mappe dell’epoca e di alcune foto aeree. Un altro importante contribuito arriva grazie a Victor Jorgensen, un altro fotografo presente sul posto, la cui foto - meno famosa - fu pubblicata il giorno dopo sul New York Times. La prospettiva di Jorgensen è laterale, ma ha permesso di studiare con precisione i giochi di luce-ombra sugli edifici nelle diverse ore del giorno.
Guardando con attenzione, si può notare che la fotografia contiene due dettagli molto utili a stabilire l’ora esatta dello scatto. In alto a destra, all’interno della O dell’insegna “BOND” c’è infatti un orologio. L’immagine non è perfettamente nitida in quel punto, ma si vede che la lancetta dei minuti è quasi sicuramente sulle 10, mentre quella delle ore è tra le 16 e le 18. Già questo primo indizio porterebbe ad affermare, con buona approssimazione, che non furono Mendonsa e la Zimmer a scambiarsi lo storico bacio davanti all’obiettivo di Eisenstaedt.
Tuttavia, la conferma definitiva arriva da un altro inequivocabile elemento contenuto nell’immagine: l’ombra proiettata sul palazzo poco più in fondo. Analizzando altre immagini dell’area, nello stesso periodo dell’anno, i fisici dell'Università del Texas hanno stabilito che quell’ombra era da ritenersi appartenente all’insegna dell’Astor Hotel (a sinistra, nella foto). Una volta individuata l’asta della meridiana, Olson e il suo team hanno eseguito diverse simulazioni con edifici in scala, giungendo al risultato finale, che colloca lo scatto appena prima delle 18. Ad oggi non sappiamo con certezza chi furono il marinaio e l’infermiera immortalati da Eisenstaedt, ma sappiamo che quel bacio, spontaneo e appassionato, ebbe luogo alle 17:51 in un’affollata ed esultante Times Square.
Alfred Eisenstaedt è stato uno dei primi fotogiornalisti a usare la fotocamera 35 millimetri e a suggerire l’uso esclusivo della luce ambiente. Tutto il suo lavoro può essere riassunto nella sua massima, passata alla storia, “Keep it simple”, e lo scatto del bacio a Times Square ne è una prova inconfutabile.